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#AutunnoCaldo.
Una nuova stagione di diritti e solidarietà in mostra.

Questa mostra nasce per ricordare un ciclo di lotte dei lavoratori per il cambiamento. Il 1969 ha rappresentato l’idea che un mondo migliore e diverso fosse possibile e la speranza di costruire una società in cui i lavoratori partecipassero attivamente alla vita democratica, in qualità di titolari di dignità e rappresentanza, e non più solamente “utilizzati” quale strumento di profitto.

Ha prodotto una cesura, cambiato il modo di agire, di rivendicare, ha promosso il sentimento unitario, ha innovato i contenuti inserendo nel dibattito a pieno titolo le rivendicazioni per le riforme e per diritti universali. Sono figlie di quegli anni, infatti, sia l’unità sindacale sia le successive battaglie per l’aborto, per il divorzio, per la riforma del diritto di famiglia, per la legge sulla parità salariale.

Quanto di quelle speranze e di quelle battaglie è ancora attuale? Questa è la domanda che ci ha portato a immaginare un’iterazione tra “i protagonisti di ieri” e “gli interpreti di oggi” e il cui dialogo riportiamo in mostra, esponendo la documentazione prodotta dalla generazione che aveva vent’anni o poco più nel 1969 e quella che si appresta a entrare nel mondo del lavoro nel 2019.

#AutunnoCaldo è un progetto complesso pensato non soltanto per celebrare una ricorrenza – anzi due: le lotte dell’autunno operaio e l’approvazione dello Statuto dei Lavoratori del maggio 1970 – ma soprattutto per riflettere sul lavoro e sulla sua dignità, assieme ai più giovani, agli educatori, ai lavoratori, ai sindacalisti, alle istituzioni.

Per favorire la discussione sulle condizioni attuali di lavoro, il dialogo su cosa siano oggi i diritti e la solidarietà, sulla condivisione di sogni ed esperienze.

Protagonista di questo progetto sono, quindi, le ambizioni del mondo del lavoro che trovarono, allora, veicolo e megafono nelle manifestazioni, negli scioperi, nei picchetti, nella dimensione collettiva e i sogni e le aspettative degli studenti che oggi vivono le scuole superiori e l’Università spesso in una dimensione individuale.

La mostra, che vede la sua prima esposizione al Museo del Risorgimento di Milano, si articola in sezioni tematiche che descrivono l’organizzazione del lavoro, la democrazia sindacale, la comunicazione sindacale, la società, l’Autunno caldo in Lombardia, la strage di piazza Fontana – quale tentativo di interrompere una stagione di protagonismo operaio – e la riscossa del mondo del lavoro con l’approvazione della legge 300 del 20 maggio 1970.

Dai capoluoghi della Lombardia abbiamo raccolto vicende, vertenze e protagonisti che raccontassero una storia articolata e territoriale, senza avere la presunzione di raccontare tutto e di essere esaustivi. I materiali esposti per seguire le tracce del passato provengono dall’ingente e unico patrimonio custodito negli archivi storici territoriali della Cgil in Lombardia.

Lo sguardo sul presente è affidato, invece, alle rubriche “Per me, il lavoro” e “Io e il lavoro in 100 parole”, prodotte dagli studenti della Facoltà di Scienze politiche durante i laboratori di Marketing e comunicazione sociale e di Scrittura creativa, tenuti da Mauro Del Corpo e Rosangela Percoco.

Il percorso espositivo si completa con un richiamo alla Carta dei diritti universali del lavoro, promossa dalla Cgil nel 2016, per dare ai lavoratori una rinnovata stagione di diritti e solidarietà.

In mostra è presente anche una sezione audiovisiva, che raccoglie alcuni spezzoni di repertorio provenenti dall’Archivio del Lavoro, dalla Fondazione Di Vittorio e dall’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico (Aamod) e da 23 testimonianze di protagonisti dell’Autunno caldo raccolte per l’occasione.

Le interviste sono state curate dai responsabili degli Archivi storici della Cgil, da sindacalisti, e da alcuni studenti del Liceo scientifico “Luigi Cremona” di Milano durante il loro percorso di Alternanza scuola-lavoro.

Il catalogo è invece arricchito da una galleria di volti dell’Autunno caldo, da alcune biografie di protagonisti del periodo e da una selezione cronologica degli scioperi. Abbiamo, inoltre, dedicato una sezione fotografica alle lotte meno conosciute dei lavoratori della zona Lambrate – Adda Martesana (Milano) e che sarà esposta nei locali della Biblioteca civica “Franco Galato” grazie alla collaborazione col Comune di Gorgonzola.

Questa mostra è frutto del lavoro rigoroso e appassionato di molte persone che credono nei valori della solidarietà e della giustizia sociale e che con il loro impegno ne hanno permesso la realizzazione. A tutti loro va il ringraziamento più sincero nella rinnovata consapevolezza che “uniti si vince!”.

Debora Migliucci

Direttrice Archivio del Lavoro