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Gli studenti

Il 1968 è segnato soprattutto dalle contestazioni degli studenti in lotta per una società diversa, più equa, più libera e più giusta.

Il movimento nasce originariamente a metà degli anni ‘60 negli Stati Uniti e raggiunge la sua massima espansione nel 1968 nell’Europa occidentale, col suo apice nel Maggio francese.

A Milano il movimento si manifesta per la prima volta il 17 novembre 1967 quando alcuni studenti occupano l’Università Cattolica del Sacro Cuore venendo sgomberati dalla Polizia poco dopo. L’elemento scatenante è la decisione dell’ateneo di raddoppiare le tasse universitarie. Nel maggio 1968 tutte le Università, esclusa la Bocconi, sono occupate.La caratteristica principale del ’68 italiano è la presenza di giovani operai a fianco degli studenti.

In Italia la contestazione è il risultato di un malessere sociale profondo, accumulato negli anni ‘60, dovuto a un “miracolo economico” mai accompagnato da una visione lungimirante dei problemi.

Per la prima volta il mondo dei lavoratori e quello studentesco condividono molte questioni legate allo sviluppo economico e sociale del Paese.

Nel 1969, l’esplosione degli scioperi operai in fabbrica si salda con il movimento degli studenti, che contestano i contenuti arretrati e parziali dell’istruzione e rivendicano l’estensione del diritto allo studio anche ai giovani di condizione economica disagiata. Tuttavia, mentre gli studenti finiranno con lo smarrire molta dell’originalità e della tenuta culturale e politica del loro movimento, sarà invece il movimento operaio a trarne un vigore e una vitalità che gli consentirà di diventare e restare per decenni un protagonista di primo piano della vita sociale e politica nazionale.