Alfa Romeo

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Alfa Romeo

L’Alfa Romeo in quegli anni vive un periodo di forte sviluppo produttivo e con l’aumento della produzione entra in fabbrica una nuova generazione di operai, molti immigrati dal Sud Italia.

Le condizioni di lavoro sono molto dure ed è inevitabile che l’Autunno caldo arrivi anche al Portello e ad Arese. Non poteva esserci indennizzo sufficiente quando a farne le spese era la salute. I primi scioperi partono da piccoli gruppi di operai, ma ben presto diventano imponenti perché toccano problemi reali: le qualifiche, i ritmi di lavoro, il cottimo. Inizialmente le vertenze riguardano il tema delle qualifiche, utilizzate dalla direzione per promuovere o discriminare. Le donne, ad esempio, erano sempre inquadrate con qualifiche minori. Anna Valletta, così ricorda uno sciopero: “Sono arrivata in viale Certosa e ho visto le donne sedute sui binari. Arrivavano i tram da una parte e dall’altra, le filovie che giravano. Io in quel momento stavo quasi svenendo, dicevo ma quella adesso arriva e le ammazza. Tutto fermo, tutto bloccato”.

Dal settembre 1969 le rivendicazioni dei lavoratori dell’Alfa si uniscono a quelle delle altre fabbriche metalmeccaniche per il rinnovo del contratto, e a quelle dell’intero movimento dei lavoratori per le riforme e la democrazia in fabbrica. È l’autunno operaio.