La democrazia sindacale
Lo scoppio di quella che sarà una lunga stagione di lotte pone in discussione non solo gli assetti salariali e normativi, ma anche la stessa capacità di rappresentanza del mondo del lavoro da parte delle organizzazioni sindacali.
Sotto la spinta della base operaia, i sindacati dei metalmeccanici recuperano la guida del movimento, firmando un nuovo contratto che sancisce la fissazione dell’orario di lavoro a 40 ore settimanali, con una riduzione
di 4-5 ore: un risultato senza precedenti in Italia e in Europa.
Seguono i contratti che sanciscono il diritto alla salute in fabbrica, quello a svolgere inchieste aziendali sulla nocività, la facoltà di tenere riunioni sindacali nei luoghi di lavoro, l’allargamento degli spazi per la contrattazione decentrata, il diritto all’informazione.
È quella che Bruno Trentin definisce più tardi “la cultura dei diritti del lavoratore in quanto persona”, espressione da far vivere con le nuove forme di rappresentanza collettiva nei luoghi di lavoro.
L’ autunno del ‘69 rappresenta la stagione in cui il rapporto sindacato-lavoratori vive una tensione rinnovatrice, la stagione della partecipazione di massa che contribuisce a innalzare i contenuti, le forme e gli strumenti dell’azione, la stagione dei delegati che prendono il posto delle vecchie commissioni interne e delle assemblee.
L’affermazione di nuove forme di organizzazione della classe operaia, la rottura di vecchi schemi organizzativi e di comunicazione all’interno del movimento sindacale coincide con un processo collettivo che porta
a una contestazione attiva della stessa organizzazione del lavoro.
In questi obiettivi rivendicativi si trova l’esigenza di una gestione partecipata delle conquiste che non trova spazio nella prassi sindacale esistente. Le richieste di una diversa democrazia di base sono la spinta che aiuta il movimento sindacale a dare una risposta efficace in termini politici e organizzativi alla crisi che lo sta investendo.
La principale risposta alla domanda di rinnovamento proveniente dalla base è l’adozione dei delegati e dei consigli.