Pirelli
A Milano, già dall’inizio del 1969, cresce una forte mobilitazione di lavoratori in numerose fabbriche: scioperi, manifestazioni, cortei di operai e impiegati a sostegno di rivendicazioni aziendali.
Milioni di lavoratori delle diverse categorie di industria, commercio, agricoltura, trasporti, edilizia e pubblico impiego sono mobilitati per il rinnovo dei loro contratti collettivi nazionali di lavoro; vogliono norme che sanciscano i loro diritti nei luoghi di lavoro: le libertà sindacali e politiche scritte nella Costituzione. E adeguati aumenti salariali.
Il settore della gomma cavi e affini non deve rinnovare il CCNL, ma i lavoratori della Pirelli sono impegnati in una vertenza di gruppo per i diritti sindacali e il riconoscimento dei delegati dei reparti e degli uffici, eletti su scheda bianca durante le lotte svoltesi nei mesi precedenti. Si chiede cioè il riconoscimento dei Consigli in ogni stabilimento, nonché il rinnovo del premio di produzione.
“Epicentro della lotta è la Pirelli Bicocca di Milano con i suoi 10.000 operai e 2.000 impiegati. Esemplare l’unità e la disciplina di lotta espresse. In questo senso è memorabile l’assedio al grattacielo Pirelli da parte dei lavoratori, giorno e notte, dal 7 al 10 ottobre del ‘69”. Così racconta Renzo Baricelli, allora Segretario della Sezione sindacale Cgil di Pirelli Bicocca.
La vertenza si rivela un confronto aspro e duro con momenti di grande tensione tra i lavoratori e Pirelli e la direzione dell’azienda. La lotta si concluderà nel mese di novembre con il pieno riconoscimento delle richieste.