Il diritto allo studio
La considerazione dello studio e della formazione come strumenti di emancipazione dei lavoratori pervade il movimento sindacale fin dai suoi albori, a metà del XIX secolo.
Il contratto dei metalmeccanici del 21 dicembre 1969 rende giustizia a questo bisogno prevedendo per la prima volta una serie di agevolazioni per i lavoratori frequentanti un corso di studi: l’esonero dagli straordinari, turni agevolati e permessi retribuiti per sostenere gli esami.
L’Autunno caldo apre così la strada al riconoscimento del diritto allo studio stabilito pochi mesi dopo dall’articolo 10 dello Statuto dei lavoratori e delle “150 ore” introdotte a partire dalla successiva tornata contrattuale del 1973.