4658
4658

L’orario di lavoro

Gli enormi aumenti di produttività resi possibili dalla meccanizzazione e dal lavoro in linea non vengono adeguatamente ridistribuiti causando così maggiore sfruttamento e fatica per le mansioni sempre più ripetitive e alienanti. In questo contesto, segnato anche dalla ripresa di aspre vertenze aziendali, nel luglio 1969 Fim, Fiom e Uilm mettono a punto la piattaforma unitaria per il contratto nazionale.

Le richieste principali sono: riduzione della settimana lavorativa da 44 a 40 ore per tutti a parità di salario, controllo degli straordinari, ampliamento dei diritti sindacali, parità normativa tra operai e impiegati, forti aumenti salariali uguali per tutti. Lo scontro è durissimo, la tensione altissima. È “l’Autunno caldo”. La partecipazione dei lavoratori, anche degli impiegati, agli scioperi è massiccia.

L’8 novembre viene firmato il contratto degli edili che conquistano le 40 ore settimanali e il diritto di assemblea. Si intensificano gli scioperi e anche le controparti metalmeccaniche cedono (il 9 dicembre si firma l’intesa con le aziende pubbliche, il 21 dicembre con la Federmeccanica). Per il sindacato è un grande successo: consistenti aumenti salariali, settimana di 40 ore, allargamento dei diritti sindacali (diritto di assemblea, riconoscimento dei delegati aziendali: si estende infatti l’esperienza dei consigli dei delegati come rappresentanza unitaria, al posto delle Commissioni interne), diritto alla contrattazione integrativa.